22May

Ottimizzazione precisa dell’irraggiamento estivo sui tetti inclinati in Italia: dalla geometria all’implementazione di sistemi fotovoltaici avanzati

1. Fondamenti dell’irraggiamento solare su tetti inclinati in Italia

La massimizzazione dell’irraggiamento estivo sui tetti inclinati richiede una comprensione rigorosa della geometria del sito, della latitudine e della declinazione solare estiva, oltre alla gestione avanzata dell’ombreggiamento locale. A differenza dei piani, i tetti inclinati presentano una dinamica anisotropa dell’irraggiamento diretto che varia con l’angolo di inclinazione e l’esposizione, rendendo essenziale un’ottimizzazione geometrica e orientativa mirata per ridurre le perdite stagionali e massimizzare la produzione energetica in estate.

Calcolo dell’angolo di inclinazione ideale:
L’angolo ottimale per massimizzare l’irraggiamento estivo si determina con la formula α = φ − δ, dove φ è la latitudine geografica del sito e δ l’angolo solare declinazione estiva, che per l’Italia si aggira intorno a +23,45° (al solstizio d’estate). Esempio pratico: a Roma (φ ≈ 41,9°), α ≈ 18,45°, ma per evitare ombreggiamenti estivi intensi, l’angolo di inclinazione ideale si colloca tra 35° e 40°, anziché 25–30° tipici per oltremonti. Questo compromesso riduce le perdite stagionali fino al 12–15% rispetto a configurazioni piane, grazie al minor incidenza diretta del sole a zenit alto.

L’esposizione a sud è prioritária: la componente diretta solare è massima in orientamento meridionale con inclinazione compresa tra 30° e 35°, ottimale per la disponibilità estiva. Allo stesso tempo, la diffusione solare diretta contribuisce fino al 30% del totale in giornate nuvolose, favorendo una produzione più stabile anche in condizioni atmosferiche sfavorevoli. L’uso di software di simulazione come PVsyst o Solmetric SunEye consente di modellare dinamicamente l’ombreggiamento orario, integrando mappe GIS e dati locali per prevedere la produzione reale.

Tabelle comparative di ottimizzazione angolo di inclinazione per principali città italiane:

Città Latitudine (φ) Angolo ottimale α (°) Formula α = φ − δ Note
Roma 41,9 18,45 35–40° Minimo ombreggiamento estivo, alta irraggiamento diffuso
Milano 45,5 22,05 25–30° Equilibrio tra irraggiamento estivo e invernale, adatto a climi temperati
Napoli 40,8 17,35 25–35° Irraggiamento diretto elevato, ombreggiamento minore per latitudine meridionale
Trieste 45,4 22,0 25–35° Diffusione significativa anche in estate, buona resa per configurazioni inclinate

2. Analisi geometrica avanzata dei pannelli su tetti inclinati

La configurazione modulare ottimale richiede un bilanciamento preciso tra spaziature orizzontali, inclinazione dei file e gestione dell’ombreggiamento reciproco. Principio base: per evitare auto-ombreggiamenti estivi, la lunghezza della file di pannelli non deve superare il 78% della larghezza del tetto; così, su un tetto 10 m × 6 m, quattro file da 2,5 m di larghezza con 0,8 m di spaziatura tra di esse garantiscono minima intersezione ombreggiata.

L’angolo di spigolo tra file, spesso 1°–2° decrementale, riduce l’ombreggiamento in pomeriggio, specialmente a sud. Inoltre, l’orientamento deve essere calcolato con attenzione: tetti con esposizione sud a 35° massimizzano l’irraggiamento diretto estivo, mentre configurazioni a “pensiline inclinate” possono incrementare la produzione del 5–8% in scenari con ombreggiamento dinamico, come in aree urbane con edifici alti.

Esempio pratico di configurazione: su un tetto 12 m × 8 m, con moduli da 1,6 kW e efficienza >21%, si possono disporre 6 file parallele da 2,0 m di larghezza, con spallacci di 0,8 m tra di loro e orientamento esattamente a sud (α = 35°). La simulazione in PVsyst mostra una riduzione del 10% delle perdite per ombreggiamento rispetto a una configurazione piatta, con un incremento stimato del 6–7% nella produzione annuale.

Gestione delle zone non utilizzabili: camini, lucernari e impianti tecnici rappresentano aree critiche. Utilizzando un algoritmo di clipping geometrico con plugin BIM (Solibri, Revit), è possibile segmentare il tetto in zone funzionali, evitando perdite di superficie produttiva. In particolare, edifici con camino centrale possono ridurre l’area utile fino al 18%, richiedendo layout a “zig-zag” o moduli orientati per massimizzare la copertura residua.

3. Metodologia integrata per progettazione fotovoltaica su superfici inclinate

La progettazione richiede un processo strutturato che parte dalla raccolta dati geospaziali e strutturali, prosegue con la selezione tecnologica precisa e si conclude con la simulazione energetica e l’ottimizzazione del racking.

Fase 1: raccolta e analisi dati
Utilizzare drone con LiDAR o stazione totale per un rilievo 3D del tetto, integrando coordinate GPS e modelli digitali. Raccogliere dati climatici da INGV o NASA POWER, focalizzati sull’irraggiamento orario estivo medio (kWh/m²/giorno). Verificare la capacità portante strutturale e le condizioni del tetto (tenuta, spessore copertura) attraverso documentazione tecnica e collaudi in loco.
Output chiave: certificato idoneità strutturale, piano energetico preliminare, mappa ISO di ombreggiamento dinamico.
Fase 2: scelta configurazione e moduli
Selezionare moduli con coefficiente di temperatura < −0,35%/°C e efficienza >21%, preferibilmente con rivestimento antiriflesso e tecnologia PERC. Distribuire i pannelli in stringhe di 8–10 moduli (tensione serie 400 V) per ottimizzare tensione e ridurre resistenze. Esempio: 4 serie da 6 moduli (6 × 1,6 kW = 9,6 kW per stringa), derivazione parallela per uniformare corrente e ridurre perdite per mismatch.
Tabelle di selezione:

Modulo Efficienza (%) Tensione serie (V) Stringhe per stringa Area occupata (m²)
SunPower X21-370 22,4 400 6 0,64 m²
Jinko Solar Tiger Pro 21,2 400 6 0,61 m²
LONGi HiKu 2.0 21,0 400 6

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